Corso di estetica della musica a.s.2011 Prof.Andrea Clemente Potami

lunedì 6 giugno 2011

SCHONBERG

La comunanza d’intenti fra Schönberg e i sui due allievi Berg e Webern e la loro stretta collaborazione e amicizia ha portato i musicologi a definirli Scuola di Vienna ,talvolta definiti 2° Scuola di Vienna considerando Haydn , Mozart , e Beethoven come 1° .

È stato uno dei primi compositori del XX secolo a scrivere musica completamente al di fuori dalle regole del sistema tonale e l'ideatore del metodo dodecafonico e dello Sprechgesang, un tipo di canto parlato . Arnold Schönberg nasce a Vienna nel 1874.
Dopo aver composto per alcuni anni musica sinfonica rielaborando l’ atmosfera tardo-romantica in modo personale e l’ atonalità , nel 1912 teorizza la dodecafonia . Schönberg aveva compreso i problemi dell’ atonalità che rifiutava la tradizione logica tematica poiché non si appoggiava ad un testo e rischiava di disperdersi in un’ incoerenza frammentaria . Quindi esigeva di elaborare un sistema che permettesse di costruire ampie strutture musicali, appunto la dodecafonia .
La dodecafonia o, come Schönberg amava definirla, "metodo di composizione con dodici note poste in relazione soltanto l'una con l'altra", prevede che tutti e dodici i suoni della scala cromatica appaiano lo stesso numero di volte, affinché nessun suono prevalga sugli altri. Le composizioni non sono pertanto basate sulla tonica e non presentano più la struttura gerarchica tipica del sistema tonale. Tra le principali composizioni ricordiamo il Pierrot Lunaire del 1912 che è un esempio di realizzazione del sistema dodecafonico e l’ utilizzo del canto parlato. Lo Sprechgesang, o canto parlato, consiste nell'esecutore che sfiora l'intonazione della nota in una sorta di recitazione allucinata, carica di sbigottimento ed emozione. La tecnica compositiva non è ancora dodecafonica, ma atonale; per questo all'ascoltatore sembra di camminare senza un punto di appoggio .

A causa dell’ avvento di Adolf Hitler nel 1933 , Schönberg è costretto a fuggire prima in Francia e successivamente negli Stati Uniti , dove trascorrerà il resto dei suoi anni . Durante la composizione del periodo americano , pur senza rinnegare la dodecafonia le composizioni vanno tutte verso una regressione .
Pierrot Lunaire
http://www.youtube.com/watch?v=veUJxETj7-c
Pierrot Lunaire è una composizione di Arnold Schönberg (op. 21) per voce femminile recitante (Sprechgesang), clarinetto in si bemolle (alternato con il clarinetto basso), violoncello, violino (alternato con la viola), flauto (alternato con l'ottavino) e pianoforte.
Scritta su commissione nel 1912 ed eseguita per la prima volta a Berlino il 16 ottobre del 1916, è forse l'opera più famosa di Schönberg ed è considerata una sorta di manifesto dell'espressionismo musicale, che propone in musica le stesse tematiche di quello figurativo.
Pierrot Lunaire è basato su un ciclo di lied facenti parte di una raccolta di 50 poesie (Schönberg ne scelse 21) del simbolista Albert Giraud, musicate nella traduzione tedesca di Otto Erich Hartleben. Le poesie sono divise in 3 gruppi di 7.

Trama Il protagonista, il poeta virtuoso Pierrot, eroe malinconico e triste, si destreggia poeticamente esprimendo se stesso e il suo ambiguo carattere. L'immagine romantica è deformata in smorfie e proiettata in immagini ora grottesche ora allucinate: canta alla luna che lo ispira, vive l'angoscia più profonda, si immagina assassino, ed infine dopo tormenti e attimi di puro cinismo, torna alla sua patria, Bergamo, invocando nell'ultimo brano «l'antico profumo dei tempi delle fiabe».
L'instabilità tonale estrema, dovuta alla mancanza di qualsiasi centro di attrazione armonica, è utilizzata come specchio dell'estrema instabilità psicologica, ovvero dell'illogicità propria della dimensione onirica. Il principio è dunque quello di escludere qualsiasi gravitazione tonale e ciò si ottiene evitando l'uso delle scale diatoniche per servirsi il più liberamente possibile dell'intera gamma dei dodici suoni cromatici .

1 commento:

  1. Avete fatto un errore storico-musicale, Pierrot Lunaire è una composizione atonale o pantonale, ma non certo dodecafonica. La dodecafonia inizia più tardi e quest'opera è la massima espressione dell'atonalità di Scoenberg.
    Uno studente del liceo Musicale di Milano

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